Kythera

Non è solo il luogo preferito degli innamorati e dei romantici che adorano forse la più pura e la più autentica isola greca. Sono soprattutto i giri in barca nelle isole disabitate e nelle spiagge magiche di sabbia cocente e di sassolini colorati. Tavolate autentiche che vanno a finire in feste uniche con vrechtoladea (insalata con pomodoro, olio e pane biscottato) e grappa. Camminate lungo le gole e le forre che sono piene di vegetazione. Riunioni pomeridiane sotto i platani nelle piazze dei villaggi. Tramonti da sogno e i loro ricordi, un segreto mai svelato. Sagre dove tutti diventano una grande compagnia. Isola della compagnia e delle esperienze autentiche, Citera dà il benvenuto al viaggiatore, lo fa entrare alla sua soglia e gli promette ospitalità, mentre gli offre la possibilità di tornare nella Grecia del passato con le comodità di oggi.

L’abbraccio di Citera è formato dalle montagne erbose a nord e dai sessantaquattro villaggi, la maggior parte dei quali conta pochissimi abitanti, poiché la nostra isola è famosa per le persone emigrate in altri paesi. Chora, il capoluogo dell’isola, si erge grandiosa sopra la baia di Kapsali, uno dei più pittoreschi porticcioli di Citera. Milopotamos e Karavas, villaggi di vicoli, di sentieri e di sorgenti di cui si parla in molte canzoni popolari.  Avlemonas, Diakofti, Agia (Santa) Pelagia luoghi di villeggiatura turistici e moderni, mentre alla fine a Potamos e Livadi si accumula il traffico commerciale di Citera. Due strade asfaltate portano ai due monasteri più pittoreschi dell’isola: la Panagia (Madonna) Mirtidiotissa e Agia (Santa) Elessa.

Citera, porto storico nell’antichità, conosciuto anche con il nome di Cerigo, (Ceriγo) che gli è stato dato durante il dominio veneto ma anche come Porfirussa (il primo nome di Citera, cioè quello originario, di Citera); è conosciuta anche come l’isola di Venere. Secondo la mitologia quando Saturno tagliò i testicoli di suo padre, li buttò nel mare. Intorno alla carne sanguinante, che fu portata qua e là dalle onde, fu creata una schiuma bianca, che con il passare del tempo prese l’aspetto di una donna. Così la prima terra che Venere, che emerge dall’acqua, incontrò, fu Citera. Una cosa caratteristica di Citera che merita menzionare sono i suoi innumerevoli conquistatori.  Quelli però che hanno lasciato il loro segno sono soprattutto i Veneti e gli Inglesi, che hanno lasciato dietro di sé anche importanti opere infrastrutturali.

A Citera, la vita comincia la mattina presto ad Avlemonas, il piccolo porticciolo dell’est, pieno di barche da pesca e di piccoli velieri. Lì visiterete il Kastelo pittoresco, raro esempio di fortezza veneziana e dopo potete assaporare il vostro caffè al porticciolo basso del villaggio in Mirodia Kalokeriu (Profumo Estivo), ammirando l’immenso azzurro. La continuazione è ugualmente interessante poiché a breve distanza si trova Kaladì. Vale la pena di affaticarsi per scendere il sentiero di pietra di 124 scalini. La scena è insuperabile, acque azzurre nascoste fra gli scogli imponenti, passaggi marini fra le grotte che meritano di essere esplorati e tre spiagge uniche. L’energia del posto è forse il suo segno distintivo. Una volta cotti dal sole potrete dirigervi a Mitata, alle sorgenti del villaggio. Vegetazione densa, platani, mirti, aranci e la natura nella sua grandezza. Siccome sarete affamati, affrettatevi a trovare un tavolo nella taverna di Michalis nella piazza del villaggio. Non dimenticate di ordinare gli “scaltsunia” di casa e anche l’insalata greca (choriatiki) poiché tutte le verdure vengono dal suo orto.

La visita a Chora, il capoluogo dell’isola, e l’escursione nei vicoli imbiancati fra le case bianche sono indispensabili. Là vedrete per la prima volta l’imponente e da poco restaurato Castello veneziano, che merita visitare e da lì godrete anche della vista su Kapsali. L’escursione termina a Kapsali e al locale polifunzionale Zidoros, che ha come sfondo il castello illuminato, dove potrete assaporare la vostra cena o un drink in un luogo situato in mezzo agli ulivi. La tranquillità del posto e la sua famosa cucina mediterranea formano la conclusione ideale di una giornata piena di colori e profumi che ci portano indietro negli anni.

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